Tenzone https://www.revista-tenzone.org/ <p><em>Tenzone</em> è una rivista di studi danteschi promossa dal Grupo Tenzone e dal Dipartimento di Italiano dell'Université de Fribourg. È multilingue, senza scopo di lucro e ad accesso libero nella modalità "diamante" (<em>diamond open access</em>). Pubblica articoli scientifici sottoposti a revisione paritaria.</p> <p>Fondata nel 2000 da Carlos López Cortezo come rivista annuale della Asociación Complutense de Dantología, <em>Tenzone</em> è uno spazio aperto al dibattito scientifico: luogo accogliente, e insieme nobilmente inquieto, nel quale si possono discutere posizioni e punti di vista diversi, distanti e anche opposti. È diretta da Juan Varela-Portas de Orduña (UCM) e Paolo Borsa (UniFr), assistiti da un Comitato di redazione e da un Comitato scientifico internazionale che annovera, tra gli altri, tutti i membri del Grupo Tenzone, attivo nello studio dell'opera di Dante fin dal 2006.</p> it-IT redazione@revista-tenzone.org (Redazione) paolo.borsa@unifr.ch (Paolo Borsa) Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 OJS 3.3.0.8 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 La tradizione dantesca nella poesia armena del Novecento https://www.revista-tenzone.org/article/view/4053 <p>Il contributo esamina l'influenza di dante nelle opere dei più importanti poeti armeni del XX secolo, dove la prima cantica della <em>Commedia</em> è stata letta e interpretata in relazione alla situazione politica e alle lotte rivoluzionarie armene dell’epoca. Influenzandosi reciprocamente, essi hanno scritto una serie di poemi<br />"danteschi" per parlare dei massacri degli armeni, creando così un'interessante tradizione letteraria ispirata all’Inferno. La descrizione dell''inferno terrestre' si può trovare nelle opere di Siamanto, Eghishe Charents, Hovhannes Shiraz e altri. alcuni di questi poeti sono diventati vittime del genocidio (Siamanto) o delle Grandi purghe del regime stalinista (Eghishe Charents). Il saggio dimostra il notevole ruolo di dante nelle rappresentazioni letterarie moderne dell’inferno terrestre e nel pensiero e nell’immaginazione poetica dei poeti armeni.</p> <p>The article examines the influence of dante in the works of the most important 20th-century armenian poets, where the first canticle of the<em> Divine Comedy </em>was read and interpreted in relation to the political situation and armenian revolutionary struggles of the time. being influenced by one another, they wrote a series of 'dantesque' poems to talk about the massacres of the armenians, thus creating an interesting literary tradition inspired by Inferno. the "earthly hell" description can be found in the works of Siamanto, Eghishe Charents, Hovhannes Shiraz, and others. Some of these poets became victims of either the genocide (Siamanto) or the Great Purge of the Stalinist regime (Eghishe Charents). the article demonstrates dante's remarkable role in the modern literary representations of the earthly hell and in the thought and poetic imagination of the armenian poets.</p> Hasmik Vardanyan Copyright (c) 2023 Hasmik Vardanyan https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4053 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Percorrere le geografie della 'Commedia' sulle strade dell'Italia (sempre più) Unita: Daniele Sterpos, 'Luoghi danteschi dalla Milano-Napoli' (1965) https://www.revista-tenzone.org/article/view/4075 <p>Accanto alla geografia fantastica dei regni oltremondani, nella <em>Commedia</em> affiora un'altra geografia, reale e scrupolosamente realistica, tale da delineare un'immagine vivida e dettagliata, benché frammentaria, dell'Italia del Trecento. Il romanticismo europeo valorizza le topografie dantesche in chiave itineraria, mentre nella cultura italiana la ricognizione dei territori descritti dal poeta è funzionale alla costruzione di una coscienza unitaria nel segno di Dante custode della patria-nazione. La saldatura tra poema dantesco e paesaggio italico, odeporica e unificazione nazionale sarà riproposta all'indomani della costruzione, fra il 1959 e il 1964, dell'Autostrada del Sole Milano-Napoli, la prima autostrada italiana a lunga percorrenza, l'opera pubblica di maggior rilievo dell'Italia postbellica, strumento cruciale della modernizzazione nazionale e dell'avvicinamento fra il Nord e il Sud del Paese. Daniele Sterpos, dirigente responsabile dell'Ufficio Stampa della Società Costruttrice autostrade S.p.a., nel settimo centenario della nascita di Dante pubblica <em>Luoghi danteschi dalla Milano-Napoli</em> nel mensile "Autostrade", organo promozionale della Società. Il saggio associa la memoria del poeta all'infrastruttura, inaugurata il 4 ottobre dell'anno precedente, proponendo una sequenza di topografie fra il Po e Montecassino, menzionate nella <em>Commedia</em> e connesse dal nuovo nastro viario. Ciascun luogo è presentato mediante l'accostamento delle terzine alle inquadrature fotografiche dei paesaggi ritratti dal punto di vista stradale, nella successione delle tappe chilometriche. Secondo la prospettiva dell'autore, interprete del momento di massimo impulso della trasportistica su gomma, le geografie del poema diventano concreti percorsi entro il paesaggio italiano, arricchito dall'eredità dantesca, finalmente unificato<br />da una mobilità razionale e moderna, offerto alla fruizione del futuro.</p> <p>In addition to the imaginary geography of the otherworld, Dante's <em>Comedy</em> contains a real and scrupulously realistic geography, which outlines a fragmentary, but vivid and detailed image of fourteenth-century Italy. European romanticism enhanced Dante's topographies in an itinerary key, while in Italian culture the recognition of the territories described by the poet aims to build up a<br />unitary consciousness in the sign of Dante, upholder of the homeland-nation. The connection between Dante's poem and Italian landscape, odeporical tradition and national unification would be proposed again after the construction, between 1959 and 1964, of the Autostrada del Sole Milan-Naples. this was the first Italian long-distance motorway, the most important public work of post-war<br />Italy, and a crucial instrument to modernize and to connect the North and South of the Country. On the seventh centenary of Dante's birth Daniele Sterpos, Communications and Press office Manager for the Italian Società autostrade S.p.a., published <em>Luoghi danteschi dalla Milano-Napoli</em> in the monthly "Autostrade", the promotional periodical of the Company. The essay associates the memory of the poet with the infrastructure, mapping out a series of topographies between the Po and Montecassino, mentioned in the <em>Comedy</em> and connected by the new motorway. Each place is presented through the juxtaposing of Dante's tercets to the<br />photographic shots of the landscapes portrayed from the perspective of the motorway, following the regular sequence of the kilometer milestones. According to the author, an exponent of the moment of maximum impulse of road transport, the geographies of the poem thus become concrete paths within the Italian landscape, enriched by Dante's legacy, unified by rational modern mobility, and offered to future fruition.</p> Giovanna Corazza Copyright (c) 2023 Giovanna Corazza https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4075 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 La popolarità globale della 'Commedia' di Dante: traduzioni e biblioteche https://www.revista-tenzone.org/article/view/4045 <p>Intendo vedere dove il testo di Dante viene tradotto e si diffonde di più, e se la sua opera è diffusa a livello mondiale. A questo scopo, utilizzo due criteri diversi: le traduzioni in forma di libro e la circolazione bibliotecaria – per esaminare la canonicità letteraria in culture differenti. Ipotizzo che ciascuno di questi due criteri misuri una tipologia diversa della canonicità in livelli diversi, sia diacronico (500 anni di traduzioni) che relativamente sincronico (le collezioni bibliotecarie misurate nel 2021). Dato che la canonicità è, fondamentalmente, una misura istituzionale di popolarità, confronto quindi due tipi di popolarità. Il mio contributo, allora, presenterà prima di tutto i dati riguardanti le traduzioni della <em>Commedia</em> e poi le collezioni bibliotecarie della <em>Commedia</em>. Concluderò il saggio riflettendo sulla posizione di Dante entro le teorie della letteratura mondiale. Dato che le opere di Dante non sono nate canoniche, in italiano o in altre lingue, vedremo dove Dante è «attivamente presente in un sistema letterario oltre quello della sua cultura originale» (Damrosch 2003: 4). Il mio articolo offrirà quindi nuovi modi di riflettere sulla canonicità mondiale di Dante (oppure sulla mancanza di suddetta canonicità) attraverso la dimostrazione della altamente variabile ricezione del suo <em>magnum opus</em>. Adottando l'analisi macroscopica promossa da Franco Moretti sotto l’egida di<em> distant reading</em> (2013), e utilizzando le risorse delle Digital Humanities e strumenti per creare dei dataset originali, mostrerò come questi dati concreti offrano una rappresentazione diversa e originale del capolavoro di Dante sia localmente sia globalmente.</p> <p>My paper illustrates where Dante has been translated and circulated the most, and whether his <em>Commedia</em> is, in fact, a globally circulated work. For this, I use two different criteria: book-length translations of the<em> Commedia</em> and library circulation, in order to examine his literary canonicity in different cultures. I argue that each of these two criteria measures a different type of canonicity on different levels, whether diachronic (500 years of translations) or relatively synchronic (library collections measured during 2021). Given that canonicity is, at bottom, an institutional measurement of popularity, I’m thus going to be comparing two types of popularity. My contribution, then, offers first of all the data regarding translations of the <em>Commedia</em> and then library collections of this work. I'll conclude the article by reflecting on the position of Dante in theories of world literature. Since the works of Dante are not born canonical, either in Italian or other languages, we will see where Dante is «actively present in a literary system beyond that of his original culture» Damrosch 2003: 4). My piece will therefore present new ways of reflecting on the global canonicity of Dante (or lack thereof) through demonstrating the highly variable reception of his magnum opus. Adopting the large-scale analysis promoted by Franco Moretti under the moniker of "distant reading" (2013), and using the resources of Digital Humanities to create new datasets, I will show how these concrete statistics offer a diverse and original representation of the masterpiece of Dante, both locally and globally speaking.</p> Jacob Blakesley Copyright (c) 2023 Jacob Blakesley https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4045 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Tenzone 22 (2023) https://www.revista-tenzone.org/article/view/4617 <p>Il numero 22 di <em>Tenzone</em> (2023) – curato da Carlota Cattermole Ordóñez (Universidad Complutense de Madrid), Maddalena Moretti (University of Leeds) e Serena Vandi (University of Manchester - University of Oxford) – è dedicato alla ricezione di Dante nel ventesimo e ventunesimo secolo.<strong><em> «L’ombra sua torna»: Dante, il Novecento e oltre</em></strong> è un progetto che ha l’obiettivo di creare uno spazio di riflessione e dialogo sui fenomeni di ricezione contemporanea di Dante. Ospita articoli di Eduard Vilella Morató, Giacomo Vagni, Stella Dagna, Alessandro Moro, Eszter Draskóczy, Dario Galassini, Elisa Martínez, Garrido, Maria Valeria Dominioni, Hasmik Vardanyan, Giovanna Corazza e Jacob Blakesley. La sezione "Recensioni e Schede" include contributi di Chiara Giordano, Amparo García, Julia Berardozzi Rocha e Rosa Affatato.</p> <p><em>Tenzone</em> 22 (2023) – edited by Carlota Cattermole Ordóñez (Universidad Complutense de Madrid), Maddalena Moretti (University of Leeds) and Serena Vandi (University of Manchester - University of Oxford) – is devoted to Dante's reception in the twentieth and twenty-first centuries. <strong><em> «L’ombra sua torna»: Dante, the Twentieth Century and Beyond </em></strong>is a project aimmed to create a space of reflection and dialogue on the forms os contemporary reception of Dante. It collects essays by Eduard Vilella Morató, Giacomo Vagni, Stella Dagna, Alessandro Moro, Eszter Draskóczy, Dario Galassini, Elisa Martínez, Garrido, Maria Valeria Dominioni, Hasmik Vardanyan, Giovanna Corazza e Jacob Blakesley. The section "Recensioni e Schede" includes contributions by Chiara Giordano, Amparo García, Julia Berardozzi Rocha e Rosa Affatato.</p> Copyright (c) 2023 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4617 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Presentazione https://www.revista-tenzone.org/article/view/4616 <p>Carlota Cattermole Ordóñez, Maddalena Moretti e Serena Vandi presentano il numero 22 di <em>Tenzone</em>, che accoglie i contributi del progetto "<em>L'ombra sua torna": Dante il Novecento e oltre.</em></p> <p>Carlota Cattermole, Maddalena Moretti and Serena Vandi present issue 22 of <em>Tenzone</em>, which collects some contributions within the project <em>"L'ombra sua torna": Dante, the twentieht century and beyond.</em></p> Carlota Cattermole Ordóñez, Maddalena Moretti, Serena Vandi Copyright (c) 2023 Carlota Cattermole Ordóñez, Maddalena Moretti, Serena Vandi https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4616 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Juan Varela-Portas de Orduña, 'Dante, poeta del amor y otros textos del centenario', Alpedrete (Madrid), Ediciones de La Discreta, 2022 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4235 <p>Recensione del libro: Juan Varela-Portas de Orduña, <em>Dante, poeta del amor y otros textos del centenario</em>, Alpedrete (Madrid), Ediciones de La Discreta, 2022.</p> <p>Review of the book: Juan Varela-Portas de Orduña, <em>Dante, poeta del amor y otros textos del centenario</em>, Alpedrete (Madrid), Ediciones de La Discreta, 2022.</p> <p> </p> Chiara Giordano Copyright (c) 2023 Chiara Giordano https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4235 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Mariano Pérez Carrasco, 'La palabra deseada. La "Divina Comedia" en el mundo contemporáneo', Buenos Aires, Mardulce editora, 2021 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4212 <p>Recensione del libro: Mariano Pérez Carrasco, <em>La palabra deseada. La 'Divina Comedia' en el mundo contemporáneo</em>, Buenos Aires, Mardulce editora, 2021.</p> <p>Review of the book: Mariano Pérez Carrasco, <em>La palabra deseada. La 'Divina Comedia' en el mundo contemporáneo</em>, Buenos Aires, Mardulce editora, 2021.</p> Amparo García Copyright (c) 2023 Amparo Garcia https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4212 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 '"Il folle volo". Las rutas transatlánticas de Dante Alighieri', Celia De Aldama Ordóñez (coord.), Madrid, Editorial Verbum, 2022 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4216 <p>Recensione del libro: "<em>Il folle volo". Las rutas transatlánticas de Dante Alighieri</em>, Celia De Aldama Ordóñez (coord.), Madrid, Editorial Verbum, 2022.</p> <p>Review of the book: <em>"Il folle volo". Las rutas transatlánticas de Dante Alighieri</em>, Celia De Aldama Ordóñez (coord.), Madrid, Editorial Verbum, 2022.</p> Julia Berardozzi Rocha Copyright (c) 2023 Julia Berardozzi Rocha https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4216 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 'Dante e Portugal. Presenças lusas e andaluzas na "Divina Comédia"', a cura di Fernanda Pereira Mendes, Madrid, Associazione Socio-Culturale Italiana del Portogallo Dante Alighieri, 2021 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4230 <p>Recensione al libro: <em>Dante e Portugal. Presenças lusas e andaluzas na Divina Comédia,</em> a cura di Fernanda Pereira Mendes, Madrid, Associazione Socio-Culturale Italiana del Portogallo Dante Alighieri, 2021.</p> <p>Review of the book: <em>Dante e Portugal. Presenças lusas e andaluzas na Divina Comédia</em>, a cura di Fernanda Pereira Mendes, Madrid, Associazione Socio-Culturale Italiana del Portogallo Dante Alighieri, 2021.</p> <p> </p> Rosa Affatato Copyright (c) 2023 Rosa Affatato https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4230 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Variazioni narrative e allegoriche sulla selva dantesca nell'opera di Giorgio Caproni https://www.revista-tenzone.org/article/view/4115 <p>Il contributo si propone di leggere l'opera di Giorgio Caproni e riflettere sulla permeabilità del modello dantesco della <em>Commedia</em> in relazione al cronotopo della selva. Specialmente nella produzione più matura e ultima, lo scenario boschivo è sfondo di una ricerca di senso ininterrotta e assume sempre nuove valenze narrative e allegoriche. Una breve disamina delle tre selve dantesche e un percorso attraverso testi scelti di Caproni renderà evidente l'impatto di <em>Inferno</em> I e <em>Inferno</em> XIII sulla poetica dell'autore.</p> <p>This article aims to read Giorgio Caproni's oeuvre and to reflect on the chronotope of the wood as appropriated from Dante's <em>Divine Comedy</em>. Especially in his more mature and final poetics, the forest is the stage of an uninterrupted search for meaning and it takes on ever new narrative and allegorical values. A brief overview of the <em>Divine Comedy</em>'s three woods and an analysis of selected texts by Caproni will clarify the impact of <em>Inferno</em> I and <em>Inferno</em> XIII on the author's poetics.</p> Dario Galassini Copyright (c) 2023 Dario Galassini https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4115 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Il Paradiso di Elsa Morante https://www.revista-tenzone.org/article/view/4114 <p>Il termine "Paradiso" percorre in modo costante l'opera di Elsa Morante. L'esistenza di Dio, legata alla sua negazione, corrisponde alla visione umana e spirituale, sdoppiata e contraddittoria, della stessa autrice, in chiara corrispondenza con la coppia di personaggi innocenti e idioti, portatori della grazia, contrari alle figure degli intellettuali e colti, quelli che vivono senza il "conforto della religione". Nella linea di difesa del Paradiso dobbiamo ricordare il saggio di Morante <em>Il Paradiso terrestre</em>, pubblicato in <em>Pro e contro la bomba atomica</em>. Questo scritto apre la strada, all’interno della stessa raccolta morantiana, alle riflessioni di Morante sull’importanza sacra della luce nell’opera pittorica del Beato Angelico, <em>Il beato propagandista del Paradiso</em>, testo che segue da vicino una visione cosmica di chiaro sapore medievale e dantesco. I saggi "teorici" di Morante riprendono la tensione metafisica della scrittrice, contorta e discordante, la stessa che porta avanti nel capitolo<em> 1947</em> all’interno della<em> Storia</em>. Questo saggio analizza alcuni passaggi di questo stesso capitolo, ma studiandoli attraverso la visione dantesca del Paradiso e attraverso l’importanza della metafisica della luce, in stretta corrispondenza con la potenzialità sacra della creazione poetica e la grazia, tragica e salvifica, della Poesia.</p> <p>The term "Paradise" runs throughout Morante’s literary work. The existence of God, linked to its negation, corresponds to the author’s human and spiritual vision, which is double and contradictory. The same contradiction that characterises her innocent and idiotic character, full of Grace, in contrast to the intellectuals and educated ones, those who live without the "comfort of religion". In line with her defence of Paradise, it is necessary to remember Morante's essay <em>Il Paradiso terrestre</em>, published in <em>Pro e contro la bomba atomica</em>. This text paves the way for Morante’s reflections about the sacred importance of light in Beato Angelico’s paintings: <em>Il beato propagandista del Paradiso.</em> This latter text, included in the same collection, presents a cosmic vision which has medieval and Dantean elements. These "theoretical" essays by Morante introduce the same twisted and discordant metaphysical tension which we find in chapter <em>1947</em> of <em>La Storia</em>. This essay analyses some passages of that chapter by looking at them through Dante’s vision of Paradise and the importance of the metaphysics of light, in close correspondence with the sacred potential of poetic creation and the tragic and saving grace of Poetry.</p> Elisa Martínez Garrido Copyright (c) 2023 Elisa Martínez Garrido https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4114 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Sotto 'l velame dei romanzi strani. Dante e la poetica simbolica di Anna Maria Ortese https://www.revista-tenzone.org/article/view/4054 <p>Non è compito facile identificare le fonti di Ortese e misurare il debito che con esse l’autrice contrae. Il rapporto di Ortese con Dante rappresenta, in questo senso, un caso di studio esemplare. Per ammissione della stessa autrice, le immagini dantesche sono archetipo della sua produzione letteraria. I romanzi della trilogia fantastica, opere di difficile decodificazione, sono infarcite di richiami a<br />Dante, la comprensione dei quali può guidare anche nella loro interpretazione. L'analisi del presente saggio si concentra sulla ripresa ortesiana della topografia, dei personaggi e delle scene dantesche, soffermandosi in particolare sulla sovrapponibilità delle trame dei romanzi con il nucleo narrativo della <em>Commedia</em>, e dell’episodio centrale dei romanzi con il richiamo che Dante opera in<em> Inferno</em> IX allo scontro biblico tra Michele Arcangelo e Satana. Qui, secondo alcuni interpreti, oltre a evocare significati simbolici circoscritti inerenti la materia narrativa, Dante rimanda allegoricamente al senso dell'intero viaggio: quello della lotta del Bene contro il Male. Ortese, che, come si comprende dalla lettera a Bellezza del 1976, nelle trame dei suoi romanzi fantastici trasfigura simbolicamente in immagini dantesche un evento biografico ben preciso (la catabasi personale già parzialmente narrata nel <em>Mare non bagna Napoli</em>), allo stesso tempo allegorizza la lotta tra Bene e Male invertendo i termini della questione: i viaggi dei tre romanzi, in questo senso, si potrebbero anche leggere come il capovolgimento del viaggio ultraterreno di Dante attraverso le tre cantiche, dal Bene cristiano, che per Ortese è il Male, verso il Male cristiano che per Ortese è il vero Bene.</p> <p>It is not an easy task to identify Ortese’s sources and measure the debt she owes to them. Ortese's relationship with Dante represents, in this sense, an exemplary case study. By the author's own admission, Dante's imagery is archetypal in her literary production. The novels of the Fantastic Trilogy, texts that are difficult to decode, are peppered with references to Dante, the understanding of which can also guide in their interpretation. The analysis of the present essay focuses on the Ortesian take on Dante's topography, characters, and scenes, dwelling in particular on the overlap of the novels' plots with the narrative core of the <em>Commedia</em>, and of the novels' central episode with the reference Dante makes in <em>Inferno</em> IX to the biblical confrontation between Michael the Archangel and Satan. Here, according to some interpreters, in addition to evoking circumscribed symbolic meanings inherent in the narrative subject matter, Dante allegorically refers to the meaning of his entire journey: that of the struggle of Good against Evil. Ortese, who, as we understand from her 1976 letter to Bellezza, in the plots of her fantastic novels symbolically transfigures a very specific biographical event (the personal catabasis already partially narrated in<em> Il mare non bagna Napoli</em>) into Dantean images, at the same time allegorizes the struggle between Good and Evil by reversing the terms of the question: the journeys of the three novels could also be read as the reversal of Dantes otherworldly journey through the three canticles, from Christian Good, which for Ortese is Evil, towards Christian Evil, which for Ortese is true Good.</p> <p> </p> Maria Valeria Dominioni Copyright (c) 2023 Maria Valeria Dominioni https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4054 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 L'inferno silenzioso. I film “danteschi” nel cinema muto italiano https://www.revista-tenzone.org/article/view/4095 <p>Nella cultura popolare italiana Dante ha sempre ricoperto un ruolo speciale, anche per la sua capacità di incarnare la "cultura alta" agli occhi del popolo meno erudito, cioè proprio del pubblico che, sprezzantemente, gli intellettuali di primo Novecento riconoscevano come destinatario naturale del cinematografo, la nuova forma di intrattenimento che si stava imponendo come fenomeno di vasta portata sociale. Il giovane cinema italiano, nato tardi ma assai agguerrito nel rivendicare una propria legittimità culturale, fin da subito trasse spunto a fini autopromozionali dai grandi classici della letteratura, del teatro e della pittura. Non poteva dunque rimanere indifferente di fronte al portato simbolico della <em>Divina Commedia</em> e del suo autore. L'esempio più ambizioso di "film dantesco" è il visionario <em>Inferno</em> (1911), uno dei primi lungometraggi italiani, con effetti speciali e ricostruzioni scenografiche mozzafiato. Qualcosa che fino ad allora sullo schermo non si era mai visto. La celebrazione grandiosa, tuttavia, non sarà l'unica chiave con cui il cinema muto nazionale guarderà a Dante: dallo sberleffo delle prime comiche (in cui la statua del sommo poeta prendeva a calci un suo emulo poco dotato), alla delicata biografia <em>Dante e Beatrice</em> (1913), fino alle pellicole di impronta nazionalista girate in occasione del seicentenario, il cinema muto italiano rielaborerà la materia con modi e temi diversi. A partire dall'analisi di questi titoli, pur nelle copie incomplete giunte fino a noi, si propone una riflessione sulle forme di adattamento cinematografico dantesco come espressione di modelli differenti di relazione tra masse e tradizione culturale classica in Italia.</p> <p>In Italian popular culture Dante has always had a special role, also due to the fact that he represents "high culture" to a less educated audience: that audience whom intellectuals at the beginning of twentieth century recognised as the natural target of cinema, the new form of entertainment which was starting to be a phenomenon of an immense social importance. The newly-born Italian cinema – born late, but eager to claim its own cultural legitimisation – was immediately inspired by the great classics of literature, theatre, and art, for self-promotional purposes. It could not thus be indifferent to the symbolic value of Dante and his<br /><em>Commedia</em>. The most ambitious example of a "Dantean film" is the visionary <em>Inferno</em> (1911), one of the first Italian full-length films, with special effects and breathtaking scenic design. Something that until then had never been seen on screen. However, the grand celebration won't be the only way in which national silent cinema will address the subject: from the mockery of the early comedies (in which the statue of the great poet kicked a less talented imitator), to the delicate biographical film <em>Dante e Beatrice</em> (1913), and the nationalist-themed films made for the six-hundredth anniversary, Italian silent cinema would rework the subject matter with different methods and themes. Starting from the analysis of these films, although in the incomplete copies which have survived, in this essay I will reflect on the forms of "Dantean" film adaptation as expression of different models of relationship between the masses and classic cultural tradition in Italy.</p> Stella Dagna Copyright (c) 2023 Stella Dagna https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4095 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Antonio Porta, Gianfranco Baruchello, e il canto V dell''Inferno': un dialogo intermediale nel segno di Dante https://www.revista-tenzone.org/article/view/4066 <p>Intorno alla metà degli anni ottanta il poeta Antonio Porta, portata a termine una riscrittura del quinto canto dell'<em>Inferno</em> dantesco, coinvolge l'artista Gianfranco Baruchello in un progetto di pubblicazione, invitandolo ad occuparsi della parte visiva sulla base di una convergenza tra l’esito testuale e l'attività pittorica dell'amico. Nel contributo si approfondiscono le ragioni e le dinamiche che caratterizzano la collaborazione, ricostruendone tempi e processi attraverso documenti d'archivio. Si propone inoltre una messa a fuoco critica dell’opera prestando nello specifico attenzione al suo carattere composito, visivo e testuale, nell'ottica di inquadrare il sofisticato dialogo intermediale che si instaura tra la riscrittura di Porta e l'immagine approntata da Baruchello. Ne emerge una peculiare modalità di interazione tra i due codici che, tra le altre cose, non solo non elude il confronto con la tradizione esegetica e iconografica della <em>Commedia</em>, ma trasforma la questione stessa in feconda ed esplicita materia di dialogo e riflessione.</p> <p>Around the mid-1980s, the poet Antonio Porta, having completed a re-writing of the fifth canto of Dante's<em> Inferno</em>, involves the artist Gianfranco Baruchello in a publication project, inviting him to deal with the visual part on the basis of a convergence between the textual outcome and his friend's pictorial activity. This contribution delves into the reasons and dynamics that characterise the collaboration reconstructing the time frames and processes through the use of archive documents. It also proposes a critical focus on the work, paying specific attention to its composite, visual and textual character, in order to frame the sophisticated intermedial dialogue established between Porta's rewriting and the picture produced by Baruchello. What emerges is a peculiar modality of interaction between the two codes that, among other things, not only does not elude comparison with the exegetical and iconographic tradition of the <em>Comedy</em>, but also transforms the issue itself into a fertile and explicit subject of dialogue and reflection.</p> Alessandro Moro Copyright (c) 2023 Alessandro Moro https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4066 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Reminiscenze dantesche nelle opere d'arte contemporanee ungheresi. Considerazioni sulla mostra "I nostri inferni e quello di Dante" https://www.revista-tenzone.org/article/view/4104 <p>Il presente contributo mira a offrire un commento alle opere d'arte di quattro artisti ungheresi contemporanei – Ilona Lovas, József Szurcsik, József Baksai e József Gaál – esibite alla mostra dal titolo <em>I nostri inferni e quello di Dante</em> (Roma, Accademia d’Ungheria in Roma, 23 settembre -5 novembre 2021; poi installata a Budapest, Pesti Vigadó, 22 febbraio - 24 aprile 2022, con il titolo ungherese <em>Kinek a pokla ma Dante Pokla,</em> 'Di chi è oggi l'inferno di Dante?'). Tali opere non sono considerate illustrazioni della <em>Commedia</em> dantesca, ma senza dubbio riecheggiano lo spirito dell’<em>Inferno</em> di Alighieri, e questo breve saggio riflette sui legami tra il testo dantesco e le creazioni contemporanee.</p> <p>This contribution aims to offer a commentary on the artworks by four contemporary Hungarian artists – Ilona Lovas, József Szurcsik, József Baksai, and József Gaál – displayed at the exhibition entitled <em>I nostri inferni e quello di Dante</em> (Rome, Academy of Hungary in Rome, 23 September - 5 November 2021; then installed in Budapest, Pesti Vigadó, 22 February - 24 april 2022, with the Hungarian title <em>Kinek a pokla ma Dante Pokla?</em>, 'Whose hell is Dante's today?'). Such works are not considered illustrations of Dante's <em>Commedia</em>, but they undoubtedly echo the spirit of Alighieri's <em>Inferno</em>, and this short essay reflects on the links between Dante's text and contemporary creations.</p> Eszter Draskóczy Copyright (c) 2023 Eszter Draskóczy https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4104 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 Dante fuori campo? David Lynch "dantista" https://www.revista-tenzone.org/article/view/4093 <p>Sebbene alcuni critici abbiano indicato possibili presenze dantesche nelle opere di David Lynch, la questione rimane elusiva, se non controintuitiva. I film di Lynch tendono a essere notoriamente enigmatici, con linee narrative complesse, immaginari ambigui e onirici, vicini all'allucinatorio. Inoltre, il loro orizzonte culturale non sembra particolarmente fare riferimento alla letteratura, per<br />non parlare della letteratura medievale. I modi in cui il cinema di Lynch, remoto esteticamente e concettualmente dal mondo dantesco, interagisca con Dante possono essere riscontrati dapprima partendo da una riconsiderazione di possibili presenze dirette relative a un "Dante popolare". Dall'altro lato, vale la pena esplorare anche possibili linee indirette di influenza, come per esempio il cinema di Fellini. Presi insieme, entrambi gli approcci possono non bastare a fornire risposte irrefutabili alla questione, ma essi offrono alcuni elementi interessanti da includere in una generale considerazione sulla persistente presenza di Dante in un contesto postmoderno e intermediale.</p> <p>Although some scholars have pointed out possible Dantean presences in the works of David Lynch, the question remains elusive, if not counterintuitive. Lynch's films tend to be notoriously enigmatic artefacts with complex narratives, shaped by ambiguous and dreamlike imagery, close to the hallucinatory. Besides, their cultural horizon does not seem to particularly refer to the literary field, not to speak to medieval literature. The ways in which his cinema, quite remote both aesthetically and conceptually from Dante's world, interact with Dante's heritage can first be found by reconsidering possible direct presences related to a "popular Dante". On the other hand, it is worth exploring also possible indirect lines of influence, such as for example Fellini's cinema. Taken together, both approaches may not suffice to attain irrefutable answers to the question, but they do offer some interesting elements to include in a general consideration about Dante's enduring presence in a postmodern and intermedial environment.</p> Eduard Vilella Morató Copyright (c) 2023 Eduard Vilella Morató https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4093 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000 "Una visione. Meglio: una vista". La 'Commedia' e 'Il Conoscente' di Umberto Fiori https://www.revista-tenzone.org/article/view/4059 <p>Nelle numerose recensioni seguite alla pubblicazione de <em>Il Conoscente</em> di Umberto Fiori (2019), il riferimento alla <em>Commedia</em> torna con sorprendente frequenza. In questo saggio propongo un primo studio dei possibili punti di contatto tra le due opere, che giustifichi e approfondisca la percezione di una certa "aria di famiglia” da parte dei lettori. Oltre ad analizzare alcune riprese puntuali, mi interrogo sui possibili motivi di un'affinità più profonda, mettendo in relazione alcuni elementi chiave del poemetto, e più in generale della poetica di Fiori, con la <em>Commedia</em>: mi soffermo in particolare sulla forma e sul genere del testo, sullo statuto dell'autore-protagonista, sulla funzione delle similitudini. Cerco così di illustrare come l'archetipo dantesco agisca in un poema che oggi sembra riattualizzarne alcune dimensioni fondanti, e di verificare se esso possa fungere da reagente per coglierne alcune dinamiche costitutive.</p> <p>In many reviews of the short poem <em>Il Conoscente</em> by Umberto Fiori (2019), the frequent references to Dante's <em>Commedia</em> are striking. In this essay, I propose a first study of the possible points of contact between the two operas, to justify the readers' perception of a certain "family air". In addition to analysing some punctual references, I investigate the reasons for a deeper affinity, relating some key elements of the poem, and more generally of Fiori's poetics, to the <em>Commedia</em>: in particular, I dwell on the form and genre of the text, the status of the author-protagonist, and the function of similes. In this way, I attempt to illustrate how Dante's archetype acts in a work that today seems to re-actualise some of its founding dimensions, and to verify whether it can serve as an indicator to understand some of its constitutive dynamics.</p> Giacomo Vagni Copyright (c) 2023 Giacomo Vagni https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0 https://www.revista-tenzone.org/article/view/4059 Thu, 07 Dec 2023 00:00:00 +0000